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Fondi Horizon 2020, contributi a fondo perduto del 70% per le imprese

10-05-2014 23:24:56

Tempo sino al 18 giugno 2014 per l'inserimento delle imprese che intendono partecipare al programma Horizon 2020.

Si tratta di un bando europeo dedicato alle aziende che intendono investire in progetti innovativi, riguardanti sia prodotti, che servizi, nei seguenti settori:

-materiali avanzati;

- nanotecnologie;

- biotecnologie (uso sostenibile dei rifiuti agricoli, prodotti ecosostenibili, riciclaggio. . .);

- fabbricazione e trasformazione;

- elettronica, fotonica;

- industria a basse emissioni di carbonio;

- materiali di nuova generazione. 

Sono previsti contributi a fondo perduto, che potranno arrivare acoprire sino al 70% del costo prospettato nel business plan.

Il programma si divide in tre fasi:

la prima , da terminare entro il prossimo 18 giugno, consiste nella presentazione di una relazione di massima, all'interno della quale l'impresa illustri gli investimenti necessari per realizzare l'idea innovativa proposta.

Per un'opportuna valutazione, l'impresa potrà ricorrere ai consulenti e rappresentanti dell'Entreprise Europe Network, o di altri intermediari che possano fornire informazioni ed orientamento su Horizon 2020.

Inoltre, è necessario che l'azienda si registri ed ottenga l'accreditamento sul portale web di Horizon: una volta fatto, è opportuno compilare subito la sezione del progetto relativa alla valutazione finanziaria, inserendo i dati dell'ultimo bilancio depositato.

Difatti, se il risultato dell'analisi patrimoniale non sarà soddisfacente, l'impresa non potrà presentare domanda, ancorché l'idea sia valida e redditizia, poiché il progetto sarà respinto sotto l'aspetto dell'ammissibilità finanziaria , dato che la struttura patrimoniale non sarà considerata valida.

Una volta superata la Fase 1, la società  potrà fruire di un contributo a fondo perduto, sino a € 50.000, per progettare un business plan dettagliato, assieme ad uno studio di fattibilità tecnica: tale documentazione permetterà di valutare se sia possibile, ai fini del progetto, utilizzare know-how già sviluppato in altri settori, oppure sia necessario effettuare ulteriori attività supplementari; in quest'ultimo caso, l'impresa potrà richiedere un finanziamento aggiuntivo.

Nella terza fase, se l'iter di valutazione si sarà concluso positivamente, vi saranno ulteriori investimenti per attuare il progetto, anche attraverso nuovi partner.

Se, invece, l'iter sarà negativo, ovvero il potenziale si rivelerà insoddisfacente, l'operatività  si fermerà al finanziamento ed al completamento dello studio di fattibilità. 

Articolo di Naomi Secci

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